Il 12 marzo il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il decreto ministeriale sulla struttura e la composizione dell’ufficio del Garante nazionale dei diritti e delle persone detenute o private della libertà personale.
Una nota del ministero spiega che il regolamento dà attuazione all’articolo 7, comma 4, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146, recante Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria. L’ufficio del Garante, organo collegiale composto da un Presidente e due membri, avrà sede presso il ministero della Giustizia e si avvarrà di un organico di 25 unità di personale messo a disposizione dallo stesso Dicastero. La predisposizione della pianta organica sarà demandata alla valutazione del Garante stesso, di concerto con il ministro della Giustizia e sentite le organizzazioni sindacali”.
Il Garante – prosegue il ministero – definisce gli obiettivi da realizzare e si occuperà del coordinamento con i Garanti territoriali che hanno competenza per tutti i luoghi di privazione della libertà, compresi i Cie (centri di identificazione e di espulsione) e le comunità terapeutiche, e potranno contribuire, attraverso incontri strutturati, sia a individuare gli aspetti sistemici di non funzionamento, sia alla redazione di raccomandazioni da inviare alle relative autorità nazionali o regionali. L’istituzione del Garante nazionale rappresenta una puntuale risposta alle criticità evidenziate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo con la sentenza cd. Torreggiani del 2013, circa la presenza di efficaci strumenti di tutela dei diritti delle persone private della libertà personale.